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L’echinacea è una pianta erbacea perenne della famiglia delle asteraceae . Ne esistono numerose specie ma quelle più utilizzate in fitoterapia sono: l’echinacea purpurea, pallida ed angustifolia.  Il nome echinacea deriva dal greco “echinos “ che  significa riccio per via dei semi che spuntano  alla sommità della pianta. Caratteristici  sono i fiori simili a grandi margherite dai diversi toni di colore, dal bianco rosato a rosa purpureo. Da anni tale pianta viene impiegata come immunostimolante e come scudo protettivo contro i sintomi da raffreddamento.  Tra i principi attivi più rilevanti dell’echinacea vi sono polisaccaridi ad alto peso molecolare tra cui l’echinacina, le glicoproteine, i derivati dell’acido caffeico, l’acido cicorico, l’echinoside, i lattoni sesquiterpenici e le alcammidi. L’azione immunostimolante dell’echinacea  avviene attraverso una maggiore attivazione dei neutrofili e dei macrofagi e un aumento della fagocitosi. Il fitocomplesso può anche regolare la trascrizione di alcuni geni coinvolti nell’attivazione delle cellule immunitarie. Una ricerca  che ha incluso 2458 partecipanti ha mostrato che l’utilizzo  di estratti di echinacea  riducono il rischio di infezioni respiratorie ricorrenti. Gli estratti etanolici sembrano fornire benefici superiori rispetto alle altre forme farmaceutiche e l’aumento dei dosaggi durante gli episodi acuti migliora la potenza degli effetti terapeutici. Inoltre le complicanze tra cui polmoniti, otiti, tonsilliti e faringiti sono meno frequenti nel gruppo trattato con echinacea. Tuttavia  non tutti gli studi clinici randomizzati e controllati hanno evidenziato risultati positivi e ciò è parzialmente spiegato dalla variabilità dei soggetti reclutati, dai  dosaggi, dai  tipi di estratti utilizzati e dalla durata del trattamento. Una metanalisi  del 2019 afferma che l’utilizzo dell’echinacea è sicuro nel breve termine e che potrebbe essere efficace nel ridurre le infezioni respiratorie ricorrenti ma che sono necessarie ulteriori ricerche per avvalorare tale azione. Un’altra  metanalisi, che racchiude 14 studi clinici randomizzati e controllati, ha rilevato che l’echinacea riduce l’incidenza ( del 58% ) e la durata del raffreddore comune agendo da scudo protettivo, potenziando l’immunità. È stato osservato che L l’echinacea  è un promettente antibatterico contro i microrganismi coinvolti nelle infezioni respiratorie come Streptococcus pneumonie, H. influenzae, Moraxella catarrali, S. pyogenes, Bordetella pertussis ,mycoplasma pneumonie, S. Aureus e P. aeruginosa. L’echinacea è da evitare in caso di allergia alle piante della famiglia delle asteracee,in presenza di malattie autoimmuni o qualora sia in atto una terapia con farmaci immunosoppressori. Non utilizzare in caso di gravidanza o allattamento.