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Le scoperte della neuro chimica e della neuroendocrinologia hanno messo in evidenza la stretta correlazione fra il sistema nervoso centrale e le grandi regolazioni endocrine, regolate dal sistema nervoso periferico, sottolineando la grande connessione di quest’ultimo a livello diencefalico e corticale.

L’individuazione di recettori destinati a ormoni cerebrali (neuropeptidi ed endorfine) su alcune cellule immunitarie e di recettori per gli steroidi su alcuni neuroni, così come la scoperta della produzione di steroidi da parte di cellule cerebrali hanno dimostrato le interazioni fra sistema ormonale, nervoso e immunitario con le conseguenti ripercussioni sul nostro umore, sul metabolismo e sul comportamento.

Lo stress causerebbe uno sfasamento dei meccanismi di equilibrio fra questi tre sistemi.

Dati questi presupposti è chiaro che la prevenzione dei danni da stress deve essere globale per rispondere alla realtà multiforme del problema. Le sole metodiche psicofisiologiche, utilizzate fino ad alcuni anni orsono, non sono quindi più sufficienti.

Si ritiene invece che un ruolo importante spetti all’alimentazione; un deficit di: vitamine (specialmente del gruppo B ed in particolare la B1 e la vitamina E), aminoacidi essenziali (Valina, Leucina, Isoleucina) e minerali Calcio, Magnesio, Selenio e Rame è infatti presente in tutti i soggetti stressati quale conseguenza del disordine dei tre sistemi ormonale, nervoso, immunitario.

La scoperta poi in alcune piante di una funzione adattogena, cioè la capacità di riequilibrare i meccanismi regolatori dell’omeostasi mediante la stimolazione della sintesi di mediatori biochimici che presiedono al funzionamento di tessuti, organi e sistemi, ha messo in risalto le potenzialità della fitoterapia nel trattamento di disturbi da stress.

La fitoterapia e la gemmoterapia hanno un ruolo di grande importanza nel contesto dell’ approccio multimodale dello stress.

Questo sia nel senso di stimolare gli organi e gli apparati squilibrati a causa dello stress, sia nel senso di favorire l’eliminazione di tutte le tossine prodotte dall’aumentato catabolismo.

Per quest’ultimo scopo viene sfruttata l’azione drenante dei macerati glicerinati. Con la parola “drenaggio” si indica, secondo quanto sostiene il medico svizzero Nebel, un’azione centrifuga stimolante realizzata da alcune sostanze che porterebbero le tossine agli organi emuntori (fegato, rene, cute) da dove sarebbero poi espulse.

Questa proprietà è stata riconosciuta al gemmoderivato di Betula pubescens sulla base di verifiche sia cliniche che sperimentali evidenziando la sua capacità di aumentare la velocità di depurazione del 37%.

Ma il rimedio naturale che più di ogni altro occupa un posto centrale nel trattamento di disturbi da stress è certamente l’Eleutero cocco.

Conosciuto anche con il nome di Ginseng siberiano, modifica il processo patologico della reazione allo stress riducendo l’ipertrofia delle surrenali, evitando l’elevarsi del colesterolo e impedendo la riduzione della concentrazione di vitamina C.

Inoltre come per betula pubescens anche in questo caso si può osservare un’azione drenante dell’Eleuterococco dovuta all’aumentata fagocitosi da parte del sistema reticolo-endoteliale.

La somministrazione di questo rimedio, ottimo in forma di tintura madre, permette un incremento delle capacità di adattamento a quelle condizioni stressanti che comportano affaticamento, ansia, riduzione delle difese immunitarie e alterazioni del metabolismo.