Il controllo e la riduzione del peso rappresentano uno degli obiettivi sanitari più importanti a livello mondiale. Nei paesi industrializzati, anche in quelli a basso medio reddito, la popolazione coinvolta è in continua e preoccupante crescita. Le molte ricerche disponibili sottolineano l’importanza che questa condizione ha avuto sullo stato generale di salute della popolazione :l’eccesso di peso, oltre a ridurre significativamente la qualità della vita dei soggetti, predispone infatti all’insorgenza di molte patologie come malattie cardiovascolari, l’osteoartrite il diabete mellito di tipo 2. Tra le cause che determinano l’aumento di peso la componente genetica gioca un ruolo importante. Sono stati infatti identificati 32 geni che possono essere considerati come fattori di rischio per l’obesità. Recentissima è l’introduzione di una nuova disciplina scientifica la nutrigenomica che unisce le scoperte genetiche alle ultime osservazioni in scienza dell’alimentazione. Oltre alla componente genetica, infatti, sono gli stili di vita e le abitudini alimentari a rappresentare un fattore determinante nell’aumento ponderale e sono proprio queste ultime le arie ove risulta più incisiva l’azione preventiva e di trattamento. La nuova piramide alimentare vede un’evoluzione della dieta mediterranea classica e sottolinea il ruolo fondamentale dell’attività fisica nel controllo del peso corporeo.Un’altra raccomandazione preziosa è quella di valutare la restrizione dietetica in base al proprio dispendio energetico spesso infatti sentiamo parlare di persone che mangiano qualsiasi cosa e mantengono un peso invidiabile che sia tutto merito del loro metabolismo quanto conta realmente il metabolismo sull’aumento di peso è vero che influisce sulle variazioni di peso ma non a un ruolo centrale sulla crescita ponderale e sul sull’eccessivo accumulo di adipe la vera causa dell’aumento di peso risiede nell’eccessiva assunzione di calorie e nella loro mal distribuzione nell’arco della giornata il metabolismo è un processo indispensabile dell’organismo Un’altra raccomandazione preziosa è quella di valutare la restrizione dietetica in base al proprio dispendio energetico. Spesso infatti sentiamo parlare di persone che mangiano qualsiasi cosa e mantengono un peso invidiabile. Che sia tutto merito del loro metabolismo? Quanto conta realmente il metabolismo sull’aumento di peso? E’ vero che influisce sulle variazioni di peso, ma non ha un ruolo centrale sulla crescita ponderale e sull’eccessivo accumulo di adipe. La vera causa dell’aumento di peso risiede nell’eccessiva assunzione di calorie e nella loro mal distribuzione nell’arco della giornata. Il metabolismo è un processo indispensabile dell’organismo che dona al nostro corpo l’energia necessaria ad espletare tutte le sue funzioni. Questa energia Deve essere prodotta in quantità proporzionale alle diverse attività quotidiane. Se il metabolismo è lento, sicuramente stiamo introducendo più calorie di quante il nostro stile di vita ci consenta, ecco perché quando si parla di accelerare il metabolismo si tratta fondamentalmente di cambiare le abitudini alimentari e di sposare uno stile di vita più attivo. Quando si affronta un regime dietetico restrittivo un sussidio di grande utilità è rappresentato dalle erbe officinali. Dotate di effetti sinergici potenzianti la perdita di peso, possono incrementare le fisiologiche funzioni diuretiche e depurative dell’organismo ,sostenere il metabolismo, controllare l’assimilazione del glucosio e dei grassi e reintegrare i vari nutrienti essenziali quali vitamine,minerali, ecc… Irimedi di origine vegetale di supporto nei regimi dimagranti sono di cinque tipologie: TERMOGENICI :agiscono aumentando la velocità del metabolismo e la quantità di calorie all’interno del corpo, contribuiscono a ridurre il senso di fame e ad utilizzare maggiormente il grasso immagazzinato come fonte di energia. Aumentando la termogenesi, i grassi vengono bruciati più rapidamente e dunque favoriscono il calo ponderale. Il tè verde è un esempio di questo gruppo, ricco di polifenoli noti come catechine, oltre all’azione termogenica ha azione antiossidante, riduce i livelli ematici di colesterolo e la pressione sanguigna. Inoltre grazie alla presenza delle metilxantine, agisce come blando diuretico e riduce il senso di fame.PRODOTTI CHELANTI: contrastano l’assorbimento di carboidrati e/o grassi, in questo modo viene impedita la trasformazione degli amidi in zuccheri e la conseguente conversione in grassi di deposito e accumulo di adipe. Concorrono inoltre a mantenere più bassa la glicemia nel sangue. SAZIANTI: sono polisaccaridi che nello stomaco vanno a formare una sorta di gelatina che contribuisce a raggiungere più facilmente il senso di sazietà . Vanno assunti con abbondante acqua, poiché si sciolgono in essa aumentando notevolmente il loro volume permettendo contemporaneamente di ridurre l’assorbimento degli zuccheri. DRENANTI: Non sono dei veri e propri prodotti dimagranti ma agendo sulla ritenzione idrica aiutano a sgonfiare eliminando i liquidi in eccesso attraverso la stimolazione della diuresi. Un esempio è l’ortosifon o te di Giava. Ricco di composti fenolici, è una pianta dotata di attività drenante. DEPURATIVI : Sostengono il metabolismo nel suo processo di eliminazione delle scorie e delle tossine alimentari ed ambientali. Una volta depurato l’organismo risulta più reattivo e risponde meglio al regime dietetico. Un esempio è il tarassaco. Ottimo regolatore intestinale, stimolando l’attività degli organi emuntori. Risulta utile a livello gastrico e digestivo grazie al suo fitocomplesso composto da tasserolo, vitamine AB CD, tarassacina e sali minerali. L’equiseto, ricco di silice e minerali, è noto per favorire le funzioni depurative dell’organismo. Spesso il risultato di un’alimentazione ricca di cibi raffinati e di una vita stressante e sregolata sono pancia gonfia, cattiva digestione, colite e stanchezza cronica. Si tratta della disborsi intestinale il cui miglior alleato per ricolonizzare la flora simbiotica benefica e contrastare i microrganismi patogeni è l’integrazione di fermenti lattici. L’assunzione può essere effettuate periodicamente 3/4 volte l’anno a scopo preventivo; se invece la flora batterica è impoverita o danneggiata, si può protrarre per un mese o più. Anche l’assunzione di fibre solubili probiotiche può risultare utile per migliorare la fisiologica funzionalità intestinale. Le fibre non sono considerate nutrienti in quanto non vengono digerite, controllano l’assorbimento di grassi e zuccheri e aumentano il senso di sazietà risultando perciò utilissime in caso di regimi alimentari ristrettì.
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